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Giovani e alfabetizzazione finanziaria: l’indagine della Banca d’Italia

03 Aprile 2024

Nei primi tre mesi del 2023 la Banca d’Italia ha condotto una ricerca online sull’alfabetizzazione finanziaria dei giovani con un’età compresa tra 18 e 34 anni. L’indagine ha coinvolto un campione rappresentativo di oltre 5.300 ragazzi che vivono su tutto il territorio nazionale. In particolare: il 45% vive al nord, il 19% al centro, il 25% al sud e l’11% nelle isole.

Oltre la metà (52%) degli intervistati vive con i genitori, il 36% con altri familiari, il 9% da solo e il 2% con amici o studenti. Chi abita con i genitori lo fa principalmente (42,7%) perché non ha risorse economiche per rendersi autonomo, perché deve concludere gli studi (30,7%) o perché sta bene e vuole mantenere lo stesso tenore di vita (19,5%).

A tal proposito, il 57,6% dichiara di avere uno stile di vita simile a quello dei coetanei, mentre il 17,9% ha uno stile di vita basso o molto basso 5,6%.

Questa indagine ha fatto luce sulla conoscenza di concetti finanziari di base, necessaria per poter compiere scelte di investimento e di risparmio consapevoli, sulle modalità di gestione del denaro, sull’utilizzo di servizi finanziari e sulle maniere con cui i più giovani si tengono aggiornati sui temi economici e finanziari.

Livello di conoscenza finanziaria

Per capire la diffusione delle conoscenze finanziarie sono state poste 8 domande relative a: rischio rendimento, mutui, inflazione, diversificazione del rischio, interesse semplice, prevedibilità del mercato azionario, interesse composto, conto corrente e difesa dall’inflazione.

I concetti più conosciuti sono quelli di rischio-rendimento 78,4% e di mutui 70,8%. Le domande cosiddette big three sono abbastanza conosciute: il concetto di inflazione è noto al 65,3% degli intervistati, quello di diversificazione del rischio al 63,1% e quello di tasso di interesse al 59,9%.

Le conoscenze finanziarie sono più alte tra gli studenti rispetto a chi già lavora o è in cerca di occupazione. 

Gestione del denaro e uso di strumenti finanziari

Per quanto riguarda la gestione del denaro, chi vive da solo o con altri conviventi è il principale gestore familiare nel 55% dei casi, mentre condivide la gestione nel 37,5%. Chi vive con i genitori risulta principale gestore familiare solo nel 10,4% dei casi, mentre gestisce il denaro in maniera condivisa nel 37,1% e non ha nessuna responsabilità nel 14,5% dei casi.

Il 69% degli intervistati dichiara di avere competenze finanziarie digitali elevate, sapendo svolgere 7 attività delle 8 proposte (invio mail/messaggi/videoconferenze, reperire informazioni sul web, creare o modificare documenti, attivare SPID, leggere online, proteggere dati personali, partecipare a corsi di formazione online, installare software).

Per quanto riguarda i comportamenti finanziari: l’89,3% dichiara di essere attento alla sostenibilità delle spese, il 76,8% di essere puntuale nelle scadenze di pagamento, il 67,2% di rispettare il budget, il 43,3% dimostra attitudine al risparmio e il 47,3% investe in prodotti previdenziali.

Tra gli strumenti finanziari, quelli più utilizzati sono il conto corrente (74,6%), la carta di debito o bancomat (68,1%) e la carta prepagata il (61,7%). Coloro che utilizzano un fondo di previdenza complementare sono il 12,4%, mentre il 37,7% non è interessato, il 23,1% non ha familiarità con lo strumento, il 21,3% non ha disponibilità economiche da gestire e il 5,5% pensa che non sia conveniente.

La sostenibilità

I temi più sentiti dai giovani sono il cambiamento climatico, il contrasto alla disoccupazione e alla povertà. La finanza digitale è abbastanza diffusa tra i giovani. Il 50,5% svolge almeno 6 attività di finanza digitale, tra queste: l’uso di carte di pagamento (81,9%), il trasferimento di denaro online (80,8%), la gestione di conti correnti online (78,3%).

Alla domanda “Sai cosa sono i criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governo societario in relazione alle decisioni di investimento finanziario (cosiddetto ESG)? Il 60,3% risponde di non averne mai sentito parlare, il 12% di tenerne conto, il 9,5% di conoscerli ma di non tenerne conto e il 18,3% di conoscerli e che ne terrebbe conto se ci fossero più strumenti ESG.

Come rimangono aggiornati

I più giovani, protagonisti dell’indagine, si tengono aggiornati sui temi economico-finanziari principalmente tramite stampa e siti web (24%), social media (34%) e colloqui con familiari (24%).

Le banche o gli intermediari finanziari (20,8%), la famiglia (15,2%) e la scuola o l’università (12,8%) sono invece i principali soggetti a cui chiederebbero supporto per migliorare le proprie conoscenze. Tra gli strumenti preferiti per migliorare l’apprendimento ci sono le app (42,1%), le lezioni con docente (32,8%), il materiale cartaceo (30%) e le video lezioni (24,9%).

 

Per saperne di più leggi Indagini sull’alfabetizzazione finanziaria e le competenze di finanza digitale in Italia: giovani



 

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