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Pensioni 2025: misure invariate e novità

29 Gennaio 2025

Le misure per poter accedere alla pensione nel 2025 sono rimaste tendenzialmente quelle dello scorso anno, ma in alcuni casi sono state introdotte delle novità.

 

Pensione di vecchiaia

I requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia rimangono invariati fino al 31 dicembre 2026 e prevedono il raggiungimento di:

  • 67 anni e 20 anni di contributi in caso di lavoratori con contribuzione antecedente al 1° gennaio 1996

  • 71 anni in caso di lavoratori con contribuzione successiva al 1° gennaio 1996 e il cui  importo pensionistico non supera la soglia dell’assegno sociale

Per questa misura non è prevista nessuna finestra di uscita, cioè il periodo di tempo che deve passare prima che venga effettivamente corrisposto il trattamento pensionistico.

 

Opzione donna

Opzione donna è stata prorogata anche nel 2025 con le stesse caratteristiche dello scorso anno.

Per accedervi è necessario che la donna che ne fa richiesta abbia raggiunto i 61 anni di età (60 anni con 1 figlio, 59 anni con 2 figli) e 35 anni di contributi. Le lavoratrici, però, per poter andare in pensione con Opzione donna, devono rientrare in uno di questi tre casi:

  • essere una caregiver, che offre assistenza da almeno sei mesi a un familiare disabile grave
  • avere un’invalidità superiore al 74%

  • essere state licenziate o essere dipendenti di aziende in crisi (in questo caso devono avere 59 anni di età e 35 di contributi indipendentemente dai figli)

La finestra di uscita è 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 per le autonome.

 

Ape sociale

Anche nel 2025 è stato confermato l’Ape sociale, sussidio statale erogato fino al momento del pensionamento e a cui si può accedere raggiunta l’età di 63 anni e 5 mesi e con un’anzianità contributiva di:

  • 36 anni in caso di addetti a lavori gravosi

  • 32 anni in caso di operai edili, ceramisti, conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta

  • 30 anni in caso di lunga disoccupazione, invalidità superiore o uguale al 74%, assistenza a familiari di 1° grado con disabilità grave 

Le donne possono ulteriormente ridurre il requisito contributivo di un anno se hanno un figlio e di due anni se hanno due figli.

Per l’Ape sociale non è prevista nessuna finestra di uscita.

 

Pensione anticipata

Anche nel 2025 le donne possono richiedere la pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contribuzione, mentre gli uomini possono ottenerla con 42 anni e 10 mesi.

 

Pensione anticipata contributiva e rendita del fondo pensione

Chi non ha contributi precedenti al 1996 può accedere alla pensione anticipata contributiva una volta raggiunti i 64 anni di età e se ha maturato almeno 20 anni di contributi.

La novità introdotta dalla legge di bilancio per il 2025 riguarda la possibilità, per i soggetti con i contributi posteriore al 1° gennaio 1996, di sommare la rendita maturata nei fondi pensione con quella Inps per raggiungere la soglia minima mensile necessaria per la liquidazione della pensione anticipata, che è pari a 3 volte l’assegno sociale (2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 volte per le donne con due figli).

L’importo dell’assegno sociale per il 2025 è di 538,68 euro, pari a 7.002,97 euro annuali.

Per poter accedere alla pensione anticipata contributiva usufruendo della previdenza complementare è necessario avere 25 anni di contributi, anziché i tradizionali 20 anni (30 anni dal 2030).

 

Quota 103

Confermata anche per il 2025 l’opzione di uscita dal lavoro prevista da Quota 103, la cui versione rimane identica a quella dello scorso anno.

In particolare, si può andare in pensione con Quota 103 se si hanno 62 anni di età e 41 anni di contributi (da maturare entro il 31 dicembre 2025). L’assegno pensionistico per chi sceglie opzione 103 viene calcolato interamente con il metodo contributivo e arriverà dopo 7 mesi se si lavora nel settore privato e 9 mesi se si lavora nel pubblico.

 

Bonus Maroni

Il Bonus Maroni prevede per i datori di lavoro di coloro che, pur avendo raggiunti i requisiti per accedere a Quota 103, decidono di rimanere a lavoro, l’esonero dall’obbligo di versare i contributi, ma solo per la parte che spetta al lavoratore. La cifra non versata a fini contributivi viene invece corrisposta direttamente al lavoratore, ma senza che questa somma formi reddito ai fini fiscali.

La legge di bilancio 2025 ha ampliato i destinatari della misura, che ora riguarda anche coloro che entro il 31 dicembre 2025 matureranno 42 anni e 10 mesi di contribuzione, se uomini, e 41 anni e 10 mesi di contribuzione, se donne.

 

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