Approfondimenti

Dal Rapporto annuale INPS alcuni dati sulla previdenza

11 Luglio 2018

Nel XVII Rapporto annuale INPS i principali dati sul sistema previdenziale italiano

Spesa per le pensioni 1995-2016

Nell’ultimo Rapporto annuale INPS troviamo, nel capitolo sul sistema pensionistico, una parte dedicata alla spesa per le pensioni tra il 1995 e il 2016.

Il periodo considerato è quello che ha visto l’entrata in scena del nuovo sistema di calcolo della pensione. Nel 1995, infatti, si è passati dal metodo retributivo, basato sull’entità della retribuzione, al metodo contributivo, calcolato in base ai contributi versati, rivalutati in base a dei coefficienti.

Il nuovo metodo, lo ricordiamo, ha trovato applicazione completa e immediata per i neo occupati. Per tutti gli altri lavoratori, che a quella data erano sì occupati, ma da meno di 18 anni, si è scelto di applicare il cosiddetto sistema misto: retributivo dall’inizio dell’attività lavorativa fino al 31 dicembre 1995 e contributivo dal 1° gennaio 1996. Per i lavoratori che a quella data avevano già maturato 18 anni di contributi, invece, si è continuato ad utilizzare, fino al 31 dicembre 2011, il retributivo, che ha poi lasciato spazio dal 1° gennaio 2012 al contributivo anche per questi lavoratori.

In base ai dati INPS, oggi il 4,1% delle pensioni sono liquidate interamente con il sistema contributivo e il 13,6% con il sistema misto, mentre la maggior parte è ancora pagata con il retributivo.

Secondo i dati emersi dal XVII Rapporto annuale, la percentuale di spesa per le prestazioni assicurative (vecchiaia, reversibilità, invalidità, prepensionamenti) è stata nel 2016 pari al 90% della spesa complessiva (era l’86% nel 1995). È cresciuto il peso delle prestazioni di vecchiaia e di anzianità/anticipata, quest’ultime, in particolare, nel 1995 coprivano il 25% della spesa totale per prestazioni pensionistiche da lavoro e nel 2016 rappresentavano il 45%.

Se tra il 1995 e il 2006 la spesa degli interventi redistributivi per le prestazioni di tipo assicurativo (integrazioni al minimo, quattordicesima, maggiorazioni di pensioni previdenziali) è scesa dall’11% al 3%, quella per le prestazioni assistenziali è salita dal 4% al 7,5% della spesa complessiva. 

Tra le altre tendenze registrate in questi anni, c’è il progressivo incremento dell’età di pensionamento anche per le donne, che hanno visto ridursi rapidamente il gap rispetto agli uomini.

Nel report ci sono anche i primi dati relativi agli strumenti di flessibilità introdotti nel 2017. Per quanto riguarda l’Ape sociale (l’indennità concessa dallo Stato se in possesso di determinati requisiti), nei primi 3 mesi del 2018 ci sono state 31.303 domande, con riferimento all’ Ape volontario (l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica), invece, al 21 maggio si contano 23.323 istanze.

Distribuzione e adeguatezza delle pensioni

Nel Rapporto si analizza anche la distribuzione delle pensioni (il riferimento è al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti), che negli anni considerati non sembrerebbe aver subito grandi modifiche. Questa stabilità nella distribuzione nel tempo è connessa al fatto che la quota di pensione calcolata con il contributivo (metodo meno generoso del retributivo) è ancora bassa.

Inoltre, emerge che il 10% delle pensioni di vecchia e anzianità/anticipata più elevate detengono un quarto della spesa totale.

Non solo pensioni…

Il Rapporto annuale dell’INPS non si occupa solo di pensione, tra le altre sezioni troviamo: quella sull’occupazione, sulla gig economy, sugli ammortizzatori sociali e sulle esperienze e prospettive dell’Istituto di previdenza.

Nel Rapporto ci sono anche una serie di appendici che riportano, attraverso delle tavole, tutta una serie di dati, tra cui: le macrodimensioni delle attività istituzionali dell’istituto di previdenza, l’impatto sul sistema socio-economico nazionale, le voci di bilancio, le prestazioni pensionistiche erogate (il numero di pensionati, importi lordi del reddito pensionistico, numero di prestazioni previdenziali  e assistenziali in base alla gestione e categoria, la suddivisione in base all'area geografica, etc.), le prestazioni a sostegno del reddito, della famiglia e di contrasto della povertà, i risultati dell’attività di vigilanza e l’osservatorio su imprese e lavoratori.


Scarica il XVII Rapporto annuale INPS

Per approfondire vai alla pagina dedicata al Rapporto annuale sul sito INPS

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