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Welfare aziendale: la 7°edizione del Rapporto Welfare Index PMI

25 Gennaio 2023

Il Rapporto Welfare Index PMI è l’indagine promossa da GENERALI sul livello di welfare aziendale delle aziende italiane.

La settima edizione si è svolta tra marzo e giugno 2022 ed ha coinvolto 6.532 aziende di tutte le dimensioni, appartenenti a tutti i settori produttivi e collocate su tutto il territorio nazionale.

Welfare aziendale promotore di benessere

Il welfare aziendale è in grado di dare risposte a numerosi bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie. Il maggior benessere dei dipendenti ha ricadute positive anche sulla crescita e sulla produttività dell’azienda. Le imprese più attive nel welfare, infatti, si sono rivelate anche quelle che hanno registrato risultati economici superiori alla media.

I settori che hanno risentito di più della crisi causata dalla pandemia sono stati quelli del commercio, alloggio, ristorazione e agenzie di viaggio. Le imprese che hanno resistito maggiormente alla crisi sono state quelle con i livelli di welfare più elevati.

Le aree del welfare

Le 10 aree di intervento del welfare aziendale considerate dal Welfare Index sono:

  1. previdenza e protezione

  2. salute e assistenza

  3. conciliazione vita-lavoro

  4. sostegno economico ai lavoratori

  5. sviluppo del capitale umano

  6. sostegno alle famiglie per educazione e cultura

  7. diritti, diversità e inclusione

  8. condizioni lavorative e sicurezza

  9. responsabilità sociale verso i consumatori

  10. welfare di comunità

Quella della salute è un’area rilevante del welfare aziendale. Il 91,5% dei responsabili aziendali ha dichiarato di essere consapevole della centralità della salute e della sicurezza dei propri lavoratori.

Molte aziende durante il Covid sono state un punto di riferimento per i lavoratori e le loro famiglie. Tra le iniziative sanitarie adottate compaiono: prestazioni legate al Covid, check-up, convenzioni con studi dentistici, riabilitazione e assistenza psicologica.

Anche l’area della conciliazione vita-lavoro è cresciuta. Molte imprese, dallo scoppio della pandemia, hanno adottato un modello ibrido di lavoro, con maggiore flessibilità oraria.

Una migliore conciliazione della vita lavorativa con quella privata favorisce la parità di genere sul posto di lavoro. Nelle aziende dove il welfare è più evoluto, infatti, si registra un numero più alto di donne in posizione di responsabilità. 

Livello, ampiezza e intensità del welfare aziendale

Il welfare aziendale è cresciuto negli ultimi anni. Il 68,4% delle PMI ha raggiunto nel 2022 un livello almeno medio di welfare aziendale e il 24,7% è arrivato ad un livello elevato (nel 2016, primo anno della ricerca, le aziende con un livello elevato erano appena il 10,3%).

Le imprese che hanno un livello alto operano soprattutto del terzo settore (41,8%) e sono di grandi dimensioni con un numero di dipendenti da 250 a 1.000 (70,7%).

Le aree del welfare più mature sono legate alle condizioni lavorative e sicurezza, al welfare di comunità e ai diritti, diversità e inclusione. Quelle che negli anni hanno avuto una maggior crescita sono relative alla conciliazione vita lavoro (dal 22% nel 2017 al 37,1% nel 2022) e alla salute e assistenza (dal 19,3% nel 2017 al 28,1% nel 2022).

Fonte:Welfare Index PMI - Rapporto 2022

Il 9% delle imprese sono attive in 8-10 aree, il 18,4% in 6-7 aree, il 38,7% in 3-5 aree, il 24,2% in 1-2 e il 9,6% in nessuna area. Un numero più elevato di iniziative si registrano nelle aree: previdenza e protezione, condizione lavorativa e sicurezza, salute e assistenza, diritti, diversità e inclusione, conciliazione vita-lavoro.

Il welfare aziendale è destinato a crescere nei prossimi anni: il 49,2%delle imprese afferma che svilupperà le proprie iniziative di welfare, aumentando sia le prestazioni sia l’impegno economico. 

Welfare aziendale e impatto sociale

Il modello del Welfare Index PMI è costituito da 156 variabili raggruppate nelle 10 aree del welfare. L’indice sintetizza tre componenti:

  • ampiezza e intensità delle iniziative (86 indicatori)

  • capacità gestionale delle imprese, cioè il modo in cui sono attuate le politiche di welfare aziendale (30 indicatori)

  • impatto sociale, che misura il risultato delle iniziative di welfare (40 indicatori)

In base ad ampiezza e capacità si identificano quattro profili:

  1. Welfare come leva strategica di sviluppo sostenibile 

  2. Welfare come benefit significativo

  3. Buona consapevolezza del welfare, ma attività limitata 

  4. Welfare come ambito secondario 

Nei casi in cui il welfare è utilizzato come leva di sviluppo sostenibile, l’impatto sociale è alto (87,5%). Nei casi in cui le imprese considerano il welfare come ambito secondario, invece, l’impatto sociale è basso.

Fonte: Welfare Index PMI - Rapporto 2022

Un fattore che condiziona il successo del welfare aziendale è il coinvolgimento dei lavoratori, che nella maggior parte viene realizzato con incontri e indagini informali.

Le aziende che hanno coinvolto maggiormente i propri lavoratori sono anche quelle che hanno ottenuto migliori risultati in termini di impatto sociale.

Area esempi di iniziative % di Imprese con impatto sociale alto e molto alto
previdenza e protezione

contributi aggiuntivi a carico dell’azienda a fondi pensione, assicurazioni, polizza infortuni, polizza non autosufficienza

17,5%
salute e assistenza fondi sanitari, prestazioni legate al covid, check-up, consulti medici, convenzioni con ambulatori 33,2%
conciliazione vita e lavoro Flessibilità, smart working, permessi aggiuntivi per maternità e paternità, servizi aziendali per i figli 24,6%
sostegno economico ai lavoratori buoni pasto, buoni benzina convenzioni con mense 22,7%
sviluppo capitale umano formazione specialistica, giornate studio 38,9%
sostegno alle famiglie iniziative di collaborazione con scuole, rimborso rette asilo, rimborso palestre, centri estivi, abbonamenti a eventi culturali 6,6%
diritti, diversità e inclusione iniziative per disabili e soggetti deboli, carta dei valori, codice etico 54,3%
condizioni lavorative e sicurezza attività informative, educative, codici di comportamento 78,2%
responsabilità sociale servizi sanitari, assistenza sociale e alla persona 28,1%
welfare di comunità solidarietà sociale, sport, sanità e assistenza, istruzione 43,6%

Fonte: rielaborazione su dati Welfare Index PMI- Rapporto 2022

I punteggi

Ad ogni azienda, in base al livello di welfare aziendale raggiunto è stato dato un punteggio.

  • Welfare Champion 5 W – Punteggio superiore a 45/100 ottenuto da 121 imprese, il 1,9%, con un alto livello di welfare aziendale per quanto riguarda l’iniziativa, la capacità gestionale, l’ impegno economico e l’impatto sociale

  • Welfare Leader 4W – Punteggio tra 35 e 45/100 ottenuto da 565 imprese, l’8,7%, con un livello di iniziativa rilevante, buone capacità gestionali e impatti sociali superiori alla media 

  • Welfare Promoter 3W – Punteggio tra 25 e 35/100 ottenuto da 1.384 imprese, il 21,3%, con un sistema di welfare superiore alla media, buona intensità e iniziative autonome rispetto a quelle previste dal CCNL

  • Welfare Supporter 2W – Punteggio tra 15 e 25/100 ottenuto da 2.296 imprese, il 35,3%, con un sistema di welfare di medio livello per iniziativa, capacità gestionale e impatti ottenuti

  • Welfare Accredited 1W – Punteggio inferiore a 15/100 ottenuto da 2.132 imprese, il 32,8%, che si trovano in una fase iniziale di sviluppo del welfare aziendale.

 Le 121 aziende che hanno ottenuto le 5W sono state premiate il 6 dicembre durante la presentazione del Rapporto a cui hanno partecipato anche i rappresentanti delle Confederazioni.

 

Per saperne di più visita il sito del Welfare Index PMI  e scarica il Rapporto 2022

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