Approfondimenti

Relazione CNEL sui servizi pubblici 2025 | Salute e benessere: a che punto siamo

22 Ottobre 2025

Il terzo capitolo della Relazione CNEL 2025 sui servizi pubblici contiene un’analisi delle prestazioni e della qualità dei servizi sanitari in Italia. L'indagine, basata su dati ISTAT, INMP e C.R.E.A. Sanità, evidenzia aspetti in miglioramento e criticità strutturali persistenti.

I dati in miglioramento riguardano la speranza di vita alla nascita, quella in buona salute, la mortalità per tumori e l'indice di salute mentale dei giovani.

Le criticità riguardano invece l’aumento dei decessi per malattie neurologiche legate all'invecchiamento, l'obesità e le morti per incidenti stradali.

Il Report evidenzia il persistere di disuguaglianze geografiche, tra le regioni del nord e quelle del sud Italia e l’annoso problema delle lunghe liste d'attesa e delle difficoltà di accesso alle cure, che portano spesso le persone a rinunciarvi.

Finanziamento e risorse del sistema sanitario

Il finanziamento pubblico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ha registrato nell'ultimo decennio un aumento del +0,2% medio annuo. La spesa sanitaria italiana nel 2023, pubblica e privata, è stata di 172,6 miliardi di euro, quasi 3 mila euro pro-capite.

Se da un lato la quota di finanziamento pubblico delle spese sanitarie si attesta al 74,0%, registrando un valore inferiore alla media degli altri paesi europei, dall’altro si evidenzia un continuo aumento della spesa sanitaria privata a carico delle famiglie. Da molti anni, infatti, le famiglie italiane mostrano una propensione a spendere privatamente per le prestazioni sanitarie. Nel 2023, ad esempio, questa cifra ha raggiunto i 42,6 miliardi, rappresentando il 25% del totale della spesa sanitaria. La spesa sostenuta direttamente (out of pocket) è stata nel 2023 pari a 38,1 miliardidi euro (89,5%), quella intermediata da polizze, individuali o collettive, pari a 4,5 miliardi di euro (10,5%).

Il Report evidenzia il persistere del fenomeno della rinuncia alle cure per motivi economici, che coinvolge il 4,5% delle famiglie. Nel 2024, il 9,9% delle persone riferisce di aver rinunciato negli ultimi 12 mesi a delle cure a causa delle lunghe liste di attesa o per difficoltà economiche che impedivano di pagarsi le prestazioni sanitarie. Il dover affrontare delle spese sanitarie, a volte impreviste, sono un vero e proprio problema, che ha causato a ben 374.000 famiglie (1,4%) un reale impoverimento.

Le regioni del Mezzogiorno sono le più colpite da questo fenomeno e l'impatto sulle famiglie è quasi quattro volte superiore a quello del Nord.

Personale sanitario del SSN

Il SSN soffre di un'importante carenza di personale.

I medici sono 4,1 ogni 1.000 abitanti e, benché il numero totale per abitante sia in linea con la media europea, mancano specialisti in aree critiche come la medicina di base e l'emergenza-urgenza. Con riferimento ai medici di medicina generale, si è registrata una forte diminuzione del loro numero nel corso degli ultimi anni: si è passati da 1.000 per 100 mila abitanti over 75 nel 2012 a 550 nel 2022 (-44,9%). Questo vuol dire che, per tornare ai livelli del 2012, servirebbero oltre 32.000 Medici di Medicina Generale.

La carenza di infermieri è altrettanto grave, anche perché la professione risulta poco attrattiva per i giovani. Il deficit rispetto a paesi come Francia, Germania e Spagna è di circa 183.000 unità.

Salute e disuguaglianze sociali e territoriali

Le persone di sesso maschile con un basso livello di istruzione vivono in media tre anni in meno rispetto ai più istruiti. Questa disparità si aggiunge allo svantaggio territoriale del Mezzogiorno, dove le persone perdono un ulteriore anno di vita a prescindere dal livello di istruzione.

Per tutte le cause di mortalità considerate, si osserva nel Paese una relazione inversa tra livello di istruzione e mortalità. Infatti, si evidenzia come le persone meno istruite abbiano una probabilità maggiore rispetto alle persone più istruite di morire sia per cause  prevenibili (agendo prima che si manifesti la malattia con azoni di sanità pubblica, prevenzione primaria), sia per cause trattabili (agendo dopo l’insorgenza della malattia con interventi sanitati tempestivi ed efficaci, prevenzione secondaria, assistenza sanitaria).

Le persone meno istruite, residenti nel Sud e nelle Isole, hanno un rischio più elevato di morte, per cause che potrebbero essere prevenute o trattate efficacemente, rispetto alle persone più istruite o che vivono al Nord.

Le persone immigrate affrontano diverse criticità nell'accesso alle cure, specialmente per l'assistenza in gravidanza e per l'utilizzo inadeguato del pronto soccorso, dovuto a difficoltà di accesso all’assistenza sanitaria territoriale e alla medicina di base e specialistica.

Assistenza ospedaliera, prevenzione e spesa farmaceutica

Tra il 2012 e il 2022 si è registrata una riduzione dei ricoveri ospedalieri in acuzie (cioè nel momento di massima intensità della patologia) del -25%. Più in generale, si può notare come l’Italia abbia, dopo l’Olanda, uno dei tassi di ospedalizzazione più bassi d'Europa, ma con una degenza media tra le più alte.

Per quanto concerne la prevenzione in Italia, invece, risulta essere superiore alla media europea. Esempi positivi riguardano la copertura vaccinale per difterite-tetano-pertosse nei bambini, che è molto alta (95,2%), mentre dati migliorabili riguardano la copertura antinfluenzale per gli over 65, che coinvolge appena il 58,1%, e le adesioni allo screening mammografico, che riguardano solo il 53,5%.

Un altro dato da considerare riguarda la spesa farmaceutica, che nel 2023 ha sfiorato i 36 miliardi, in crescita del +4,8% nel periodo 2018-2023. In crescita anche la quota a carico dei cittadini, che nel 2023 ha raggiunto i 10 miliardi di euro (+3,7% nell’ultimo decennio e 5,5% nell’ultimo quinquennio).

 

Per concludere

Il sistema sanitario in Italia necessita di un’attenzione particolare. Nei prossimi anni, infatti, a causa di fenomeni demografici come l’ invecchiamento progressivo della popolazione, dovrà sostenere costi crescenti per far fronte all’aumento della domanda di servizi socio sanitari.

Alla luce di questi fenomeni, risulta di fondamentale importanza rafforzare la prevenzione, migliorare l'accessibilità e la qualità dell'assistenza, per rispondere ai reali bisogni di salute della popolazione nel rispetto del principio di universalismo del SSN.

 

Per approfondire leggi la Relazione CNEL sui servizi pubblici 2025

Ti potrebbe interessare...

Mefop Spa - Via Aniene, 14 - 00198 Roma - P.iva 05725581002 | Privacy policy - Cookie policy