Relazione Covip per il 2024: quasi 10 milioni di persone aderiscono ad un fondo pensione
L'ultima Relazione annuale Covip sulla previdenza complementare, recentemente pubblicata, riporta i dati riguardanti i fondi pensione e le casse di previdenza relativi al 2024.
Numero di fondi pensione
I fondi pensione esistenti nel 2024 sono 291. Prosegue il consolidamento del sistema della previdenza complementare, con la diminuzione del numero di fondi, in particolare dei fondi preesistenti, interessati da operazioni di riorganizzazione. Continua anche la crescita della dimensione media delle forme pensionistiche, con 59 fondi pensione che hanno più di un miliardo di euro di risorse accumulate.
I fondi pensione attivi sono così suddivisi:
- 33 fondi negoziali
- 38 fondi aperti
- 69 PIP (piani individuali pensionistici)
- 151 fondi preesistenti
Numero di iscritti ai fondi pensione e caratteristiche socio-demografiche
Gli iscritti ai fondi pensione nel 2024 sono oltre 9,9 milioni, con un tasso di crescita rispetto allo scorso anno di circa il +4%, e si contano 11,1 milioni di posizioni aperte.
Gli iscritti risultano così distribuiti:
- fondi negoziali: 4,109 milioni, + 5,5% rispetto al 2023
- fondi aperti: 2,034 milioni, +7% rispetto al 2023
- fondi preesistenti: 661 mila, +1% rispetto al 2023
- PIP “nuovi”: 3,693 milioni, +2,5% rispetto al 2023
- PIP “vecchi” (nati prima della riforma del 2025 che non si sono adeguati al D.lgs. 252/2005): 283.000 iscritti, in diminuzione rispetto al 2023.
La maggior parte degli iscritti (61,6%) appartiene al genere maschile e vive prevalentemente nelle regioni del Nord. Le maggiori differenze di genere si rintracciano nei fondi negoziali, minori nelle forme di mercato.
L’età media degli iscritti è di 47 anni. I giovani con meno di 34 anni sono il 19,9%, in aumento di 2,3 punti percentuali rispetto al 2019, mentre la maggior parte degli iscritti appartengono alla fascia di età centrale 35-55 anni.
Per quanto la provenienza geografica degli iscritti, si nota una maggiore partecipazione nelle regioni del Nord e soprattutto nelle regioni dove ci sono fondi pensione di tipo territoriale.
Condizione lavorativa degli iscritti
Gli iscritti lavoratori dipendenti sono 7,3 milioni, il 4,9% in più rispetto all’anno precedente, e aderiscono soprattutto alle forme negoziali e preesistenti. Si tratta principalmente di lavoratori del settore privato, mentre quelli del settore pubblico sono circa 699.000 unità.
Gli iscritti lavoratori autonomi sono 1,2 milioni, l’1,6% in più rispetto al 2023, e aderiscono per la maggior parte a PIP nuovi e a fondi aperti.
Inoltre, tra gli aderenti si contano 1,4 milioni di altri iscritti non lavoratori, il +2% rispetto all'anno precedente, che comprendono i fiscalmente a carico, chi ha perso i requisiti e i soggetti non classificati per i quali non si hanno informazioni sulla situazione occupazionale.
Adesioni alla previdenza complementare
Le nuove adesioni nel 2024 sono state 800.500, di queste: il 67,9% (543.400) esplicite, 6,9% (55.100) tacite (legate al meccanismo del silenzio - assenso) e il 25,2% (202.000) contrattuali.
Le adesioni ai fondi pensione rispetto alla forza lavoro (25,6 milioni) sono il 38,3%. Si tratta prevalentemente (7,3 milioni) di lavoratori dipendenti.
Se si considerano solo gli iscritti che hanno versato contributi nel corso del 2024, la percentuale di adesioni sulla forza lavoro scende al 27,6%. Nel 2024 gli iscritti non versanti sono 2,691 milioni, il 27,7% del totale, a cui corrispondono 2,863 milioni di posizioni non alimentate. Il fenomeno degli iscritti che non versano contributi dipende in parte anche dalle adesioni contemporanee a più fondi pensione. Le adesioni multiple (a due o più fondi pensione) nel 2024 hanno superato il milione (1.080.484).
Cresce con l’età la partecipazione della forza lavoro alla previdenza complementare: tra i 15 e i 34 anni è del 29,9%, tra i 35 e 44 anni del 34%, tra i 45 e 54 anni del 36,3% e tra i 55 e 64 anni del 45,5%.
Gli uomini partecipano alla previdenza complementare più delle donne: 41,3% contro 34,1%. Le cause che portano ad una minore adesione delle donne rispetto agli uomini sono legate alla minore partecipazione al mercato del lavoro, alle carriere discontinue e ai salari più bassi rispetto agli uomini.
Contributi versati alla previdenza complementare
I contributi versati nel 2024 nelle forme pensionistiche complementari hanno superato i 20,3 miliardi, versati da 7 milioni di persone, il 72,3% del totale, con una contribuzione media di 2.890 euro. Il contributo medio degli uomini è di 3.080 euro, superiore di quello delle donne di 2.590 euro.
Il contributo versato nei fondi aperti è di 2.560 euro, maggiore rispetto a quello versato nei fondi negoziali e nei PIP (rispettivamente, 2.280 e 2.200 euro). Il contributo dei fondi negoziali viene abbassato dall’adesione contrattuale di molti lavoratori, che non versano contributi, ma che risultano iscritti solo grazie al versamento iniziale di contributi del datore di lavoro.
Nela 2024, sulle posizioni dei lavoratori dipendenti sono confluiti 15,8 miliardi di euro di contributi, di cui 7,8 miliardi di Tfr.
Le voci di uscita hanno raggiunto gli 13,2 miliardi di euro, il +13,6% in più rispetto al 2023.
Voci di uscita |
Euro |
Anticipazioni |
2,7 miliardi |
Riscatti |
2,1 miliardi |
Rita |
2,4 miliardi |
Prestazioni pensionistiche |
5,2 miliardi |
Posizioni trasformate in rendite |
369 milioni |
Rendite |
361 milioni |
Fonte: Rielaborazione su dati Covip
Linee di investimento dei fondi pensione
Nel 2024 il calo dell’inflazione e allentamento delle politiche monetarie restrittive hanno avuto effetti positivi sui mercati finanziari.
I risultati delle forme pensionistiche complementari sono stati positivi soprattutto per le linee di investimento a maggiore contenuto azionario e per quelle che investono in titoli di Stato e altri titoli di debito. I risultati migliori li hanno registrati i comparti azionari, con rendimenti in media pari al 10,4% per cento nei fondi negoziali e aperti e al 12,9% nei PIP.