Glossario welfare

Tacito conferimento del Tfr

13 Settembre 2023

Dal 1° gennaio del 2007 tutti i lavoratori di prima occupazione del settore privato devono scegliere, entro sei mesi dall’assunzione, se versare il proprio Tfr alla previdenza complementare oppure se lasciarlo in azienda.

La scelta esplicita sulla destinazione del proprio Tfr va fatta attraverso la compilazione del modulo Tfr2, predisposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che il datore di lavoro consegna al neoassunto.

Il lavoratore può decidere liberamente di iscriversi a qualsiasi tipologia di fondo pensione: può aderire al fondo pensione di categoria, legato al proprio CCNL (es. Fon.te. per il lavoratore del terziario), oppure ad un altro tipo di fondo.

Se entro sei mesi non fa nessuna scelta, in base al meccanismo del silenzio-assenso, viene iscritto tacitamente alla previdenza complementare e il suo Tfr viene versato al fondo pensione previsto.

A quale fondo viene versato il Tfr dell’iscritto tacito?

Il Tfr di un iscritto tacito (o silente) alla previdenza complementare confluisce:

  1. nel fondo previsto dai contratti o accordi collettivi nazionali, aziendale o territoriali

  2. in caso di più fondi pensione collettivi di riferimento (ad es. il fondo territoriale e il fondo di categoria nazionale), nel fondo individuato da uno specifico accordo aziendale tra datore di lavoro e rappresentanti dei lavoratori. In assenza di accordo, il Tfr viene versato nel fondo pensione collettivo con il maggior numero di adesioni in quell’azienda

  3. in assenza di un fondo pensione collettivo di riferimento o nel caso in cui non lo si riesca a individuare in base ai precedenti criteri, nel fondo pensione Cometa.

Il Tfr dell’ aderente tacito viene investito in un comparto con garanzia di restituzione del capitale.

La scelta di conferire il Tfr alla previdenza complementare è irrevocabile e rimane valida anche nei rapporti di lavoro successivi. Il lavoratore che cambia lavoro, infatti, deve solo indicare a quale forma pensionistica destinare il suo Tfr maturando.

Solo nel caso in cui il lavoratore abbia precedentemente riscattato tutta la posizione maturata presso il vecchio fondo pensione, uscendo di fatto dal sistema della previdenza complementare, dovrà compilare un nuovo modulo Tfr2 e scegliere ancora una volta la destinazione del Tfr maturando.

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