Giovani e sostenibilità: la ricerca 2025 del Forum per la Finanza Sostenibile
Il Forum per la Finanza Sostenibile, in collaborazione con Doxa e con il sostegno di Enpacl, Generali, Banco BPM ed EFPA Italia, ha condotto, tra maggio e luglio 2025, l’indagine “A prova di futuro: giovani, sostenibilità e investimenti.Tendenze e prospettive.”
La ricerca ha analizzato i comportamenti dei giovani italiani under 35 in merito a risparmio, investimenti, sostenibilità e prodotti di investimento sostenibile.
L'indagine ha utilizzato una metodologia mista, sia di tipo qualitativo che quantitativo, coinvolgendo un campione di 1.200 giovani di età compresa tra 18 e 35 anni.
Sostenibilità: quattro approcci diversi
In base alle diverse inclinazioni espresse nei confronti delle tematiche relative alla sostenibilità, lo studio suddivide gli intervistati in quattro gruppi di persone (cluster) con caratteristiche specifiche.
Disimpegnati (32%):
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considerano la sostenibilità una questione collettiva da integrare nelle scelte pubbliche
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dimostrano attenzione nei comportamenti quotidiani, ma non fanno della sostenibilità una priorità
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hanno un approccio prudente alla gestione finanziaria
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vivono la sostenibilità come un ideale più che come una pratica
Scettici individualisti (28%):
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mostrano una percezione distaccata e disincantata verso la sostenibilità, che non ritengono una priorità
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hanno una bassa propensione ad adottare comportamenti sostenibili e ad informarsi sui temi ambientali e sociali e delegano il tema della sostenibilità a governi e grandi imprese
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dimostrano scarsa pianificazione finanziaria e bassa propensione al risparmio
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esprimono scarsa fiducia nella finanza come leva di cambiamento
Pragmatici sostenibili (21%):
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agiscono in prima persona adottando comportamenti sostenibili nella vita quotidiana (es. riduzione sprechi, attenzione al momento dell’acquisto)
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percepisco l’aumento dell’attenzione verso la sostenibilità, che reputano una responsabilità dei governi, ma anche dei singoli cittadini
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dimostrano attenzione nella gestione delle proprie finanze
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hanno fiducia nel ruolo che la finanza può ricoprire nella transizione sostenibile e manifestano una propensione a sottoscrivere investimenti sostenibili
Giovani idealisti (19%):
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vivono la sostenibilità come una responsabilità personale e come un criterio che guida le scelte di vita e di consumo quotidiano
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adottano comportamenti concreti e dimostrano ottimismo e fiducia nella finanza sostenibile
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percepiscono l’aumento dell’attenzione verso i temi della sostenibilità e reputano necessario l’impegno di governi e istituzioni europee
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hanno obiettivi di risparmio chiari e percepiscono la finanza come un’opportunità
Sostenibilità: ma cosa ne pensano davvero i giovani?
La sostenibilità è un valore largamente riconosciuto tra le persone nella fascia di età 18-35 anni.
In particolare, il 35% degli intervistati la percepisce come un criterio che guida le scelte quotidiane, il 18% come una sfida di lungo termine, il 17% come un principio da seguire nelle scelte politiche, il 15% come un valore personale. Tra gli intervistati non mancano i diffidenti: tra questi, c’è chi reputa la sostenibilità solo come una dichiarazione di facciata (8%), una pratica di greenwashing, o come una moda (3%).
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L’impegno nella sostenibilità e il livello di informazione
Il 30% dei giovani dichiara di impegnarsi attivamente in comportamenti quotidiani, come spegnere la tv o i vari dispositivi elettronici quando non si usano, evitare lo spreco di cibo, fare la raccolta differenziata, usare contenitori riutilizzabili invece di prodotti monouso o bottiglie di plastica. Il 67%, quando acquista un prodotto, considera (il 18% molto e il 49% abbastanza) se è stato realizzato con metodi e processi sostenibili.
L’89% dichiara di informarsi sul tema della sostenibilità e lo fa principalmente su social, blog, siti tematici, podcast e influencer. Il 42% già utilizza, per gestire investimenti o risparmi, strumenti finanziari digitali, come app e piattaforme, che sono facili da usare, hanno costi bassi e permettono di investire piccoli importi.
Preoccupazioni per il futuro e scelta degli investimenti
Le principali preoccupazioni per il futuro riguardano la salute, la paura di non riuscire ad essere indipendente economicamente, la crisi climatica e le guerre.
I giovani si rivelano tendenzialmente prudenti: il 70% degli intervistati, infatti, preferisce evitare di indebitarsi, il 66% cerca di avere sempre una certa liquidità e l’80% riesce a risparmiare con regolarità, soprattutto per far fronte a spese future o spese impreviste, per viaggi o esperienze personali o per sentirsi più sicuro.
Negli investimenti prevale la cautela: il 40% dichiara che preferirebbe prodotti a basso rischio, il 41% a rischio moderato e solo l'11% opterebbe per prodotti ad alto rischio (l’8% non sa).
Con riferimento alla tipologia di strumenti finanziari, si investirebbe soprattutto in prodotti di risparmio, fondi pensione o altri prodotti previdenziali, obbligazioni e titoli di stato.

Sostenibilità: un valore fondamentale
La sostenibilità è ritenuta da più un valore fondamentale. La maggior parte degli intervistati ritiene che la finanza sostenibile possa essere uno strumento concreto per affrontare le sfide ambientali e sociali del nostro tempo. Secondo i rispondenti sono tendenzialmente i governi, le istituzioni europee e le grandi aziende che dovrebbero farsi carico delle iniziative a sostegno della sostenibilità, mentre solo un 10% pensa che sia un onere in capo ai singoli cittadini.
La conoscenza degli Investimenti Responsabili e Sostenibili SRI - Sustainable and Responsible Investment - è abbastanza diffusa (il 78% ne ha sentito parlare). Le principali fonti di informazione sono i social, siti e blog, a seguire ci sono la tv, i consulenti, la famiglia e gli amici.
Tra coloro che conoscono questi investimenti, il 28% vi ha già investito e di questi il 17% ha investito in fondi pensione che integrano i criteri ESG.
La soddisfazione per gli SRI è altissima: il 98%, infatti, li sceglierebbe di nuovo. Si rileva un certo interesse anche tra chi non hai mai investito in prodotti sostenibili, con il 43% che si dichiara disposto a sottoscriverli. Le motivazioni che spingono a questa scelta sono: la bassa rischiosità, le certificazioni rilasciate da enti autorevoli, il contributo a favore dell’ambiente e i rendimenti competitivi. Gli ostacoli sono invece di natura informativa e riguardano: scarsa conoscenza, informazioni poco chiare e dubbi sulla reale sostenibilità.
Sì all'intelligenza artificiale, ma con qualche preoccupazione
Un ultimo punto affrontato nell’indagine riguarda l’Intelligenza Artificiale. Queste tecnologie fanno parte della vita dei giovani, il 77%, infatti, ne fa uso abituale. Emerge, però, nei confronti dell’IA una certa preoccupazione (65%) per rischi come dipendenza, riduzione della creatività, riduzione dei posti di lavoro, violazione della privacy, diffusione di fake news, minacce alla sicurezza, spersonalizzazione delle relazioni e aumento delle discriminazioni.
Se vuoi approfondire scarica il Report A prova di futuro: giovani, sostenibilità e investimenti.Tendenze e prospettive.