Welfare in gioco

Il welfare in scena a cura di Giuseppe Rocco | Giovani e rischio previdenziale

10 Novembre 2021

E figlie so’Figlie 

Filumena Marturano, Eduardo de Filippo


Le giovani generazioni sono particolarmente esposte al rischio previdenziale.

Fenomeni come il ritardato ingresso nel mercato del lavoro, retribuzioni più basse di quelle dei propri genitori-nonni e un accentuato connotato di flessibilità (quando non precarietà) nel mercato del lavoro si riflettono irrimediabilmente sul quantum del futuro trattamento di quiescenza per effetto del metodo di calcolo contributivo.  

Di fondamentale importanza sarebbe allora una massiva adesione alla previdenza complementare.

La via di un eventuale supporto da parte dei genitori può essere quella di far aderire il giovane a una forma pensionistica individuale (fondo pensione aperto o piano individuale di previdenza) o, se lo statuto lo consenta, preferibilmente al proprio fondo di categoria o aziendale di riferimento (in questo modo si beneficia del costo ridotto delle soluzioni di tipo collettivo). 

Il genitore beneficia della possibilità di dedurre i contributi versati per il figlio fiscalmente a carico entro il limite annuo dei 5.164,57 euro e gli conferisce una serie di vantaggi che vanno dal risparmio previdenziale in sé accantonato a una maggiore anzianità di iscrizione che il giovane potrà ritrovarsi come utile, per esempio, nel caso in cui, un domani, voglia comprare casa ricorrendo alle anticipazioni.

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