Approfondimenti

La situazione della previdenza complementare a fine 2020 nella relazione annuale Covip

28 Luglio 2021

L’ultima Relazione annuale Covip contiene tutta una serie di dati sulla previdenza complementare relativi al 2020.
Nel Report è anche presente anche una sezione dedicata alle Casse di previdenza e una parte relativa alle attività interne e di regolamentazione svolte dalla Covip.

Il 2020 è stato un anno particolare anche per i fondi pensione, che hanno dovuto far fronte all’improvviso scoppio della pandemia. Nonostante le difficoltà il sistema ha comunque resistito a questi eventi. I fondi per adeguarsi al lavoro da remoto hanno dovuto riorganizzare le proprie strutture interne e i rendimenti, dopo una iniziale fase calante, hanno recuperato le perdite nel corso dell’anno.

Ma quanti fondi pensione esistono e quanti sono gli iscritti?

 

A fine 2020 i fondi pensione esistenti erano 372, otto in meno rispetto al 2019, così divisi in base alla tipologia:

fondi negoziali (o chiusi), legati ad un determinato CCNL.
(Per esempio, il Fondo Cometa è il fondo dei lavoratori assunti
con contratto collettivo nazionale Metalmeccanici)
fondi aperti, istituiti da banche o società di gestione del risparmio
pip, polizze vita gestite da assicurazioni con finalità previdenziali
fondi preesistenti, nati prima del 28 aprile 1993 (entrata in vigore
del Decreto Legislativo che ha istituito la previdenza complementare)
all'interno di grandi aziende o banche e destinati ai propri dipendenti
  • 33 fondi pensione negoziali

  • 42 fondi pensione aperti

  • 71 piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP)

  • 226 fondi pensione preesistenti

 

Il 2020 ha visto anche la soppressione di Fondinps, il fondo istituito presso l’Inps che raccoglieva il Tfr degli aderenti taciti alla previdenza complementare per i quali non era possibile individuare un fondo pensione. Tutti coloro che erano iscritti a questo fondo sono ora confluiti nel fondo pensione Cometa.

L’adesione tacita alla previdenza complementare avviene quando entro sei mesi dall’assunzione il lavoratore non esplicita, attraverso la compilazione di un modulo specifico, se versare il suoTfr maturando al Fondo pensione di categoria indicato dal suo CCNL, oppure se lasciarlo in azienda.
Se entro questo periodo il neoassunto non effettua una scelta, il suo Tfr viene automaticamente versato al fondo di categoria (es. il Fondo Fonchim per i lavoratori dell'industria chimica e farmaceutica).

A fine 2020 il numero degli iscritti ai fondi pensione era di oltre 8,445 milioni, il +2,2% rispetto al 2019.

Di questi 8 milioni, 3,184 milioni risultavano iscritti ai fondi negoziali, tra questi, ben 1,2 milioni grazie al meccanismo di adesione contrattuale (introdotto nel 2015 e applicato ad oggi da 12 fondi pensione), in base al quale il lavoratore, senza nessun obbligo di versamento, viene iscritto automaticamente al fondo pensione previsto dal CCNL di appartenenza con un versamento da parte del datore di lavoro.

L’iscritto al fondo attraverso l'adesione contrattuale può decidere in qualsiasi momento di completare l’adesione al fondo, versando solo il Tfr maturando oppure il Tfr e un suo contributo, il quale dà diritto ad un ulteriore contributo del datore di lavoro.

A fine 2020 si contavano oltre 9,341 milioni di posizioni in essere, ossia di iscrizioni ad un fondo pensione. Il numero di posizioni è superiore al numero degli iscritti a causa del fenomeno delle adesioni doppie o multiple ai fondi pensione da parte di uno stesso individuo.


Fonte: Relazione annuale Covip 2020, pagina 25 https://www.covip.it/sites/default/files/comunicatistampa/covip_-_relazione_per_lanno_2020_-14.06.2021.pdf

Il tasso di partecipazione alla previdenza complementare tra i lavoratori a fine 2020 era del 33%, in aumento rispetto al 2019, in cui era il 31,4%. Se si considerano solo gli iscritti che hanno effettivamente versato nel 2020, il tasso di partecipazione rispetto alle forze lavoro scende al 24,1%. 


Fonte: Relazione annuale Covip 2020, pagina 26 https://www.covip.it/sites/default/files/comunicatistampa/covip_-_relazione_per_lanno_2020_-14.06.2021.pdf

Nel 2020 complessivamente gli iscritti che non hanno versato sono stati ll 27% del totale. Per quel che riguarda i fondi negoziali, tra le cause dei mancati versamenti, c’è il meccanismo della già citata adesione contrattuale.

Le nuove adesioni alla previdenza complementare nel 2020 sono state 486mila, circa 100mila in meno rispetto al 2019. Tra le nuove adesioni, circa 21.800 sono state tacite, ossia automatiche al fondo pensione al quale viene versato solo il Tfr maturando di quei lavoratori che entro sei mesi dall’assunzione non hanno esplicitamente scelto se lasciare il tfr in azienda o se versarlo al fondo pensione di categoria. 

Caratteristiche degli iscritti ai fondi pensione


Il 62% degli aderenti sono uomini, il 38% donne. La differenza di partecipazione si registra in tutte le fasce di età e sono legate: al diverso coinvolgimento di uomini e donne nel mercato del lavoro (il tasso di attività delle donne è infatti il 54,7% contro il 73,5% degli uomini), alle differenze salariali e alle più frequenti carriere discontinue delle donne rispetto agli uomini.

Il 17,4% degli iscritti ha meno di 35 anni, il 51,6% ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni e il 31% ha 55 anni o più.

La maggioranza degli iscritti, il 57%, risiede nel nord del paese, gli aderenti del centro sono il 19,8% e quelli del sud il 23,2%.

La maggior parte degli iscritti, oltre 6 milioni, sono lavoratori dipendenti, circa 1,1 milioni sono lavoratori autonomi e il restante quasi 1,3 milioni sono altri soggetti (tra cui familiari fiscalmente a carico o persone di cui non si conosce lo stato occupazionale).

Con riferimento alle linee di investimento, la maggior parte degli iscritti tende a scegliere quelle più sicure, ma tendenzialmente meno redditizie, caratterizzate da uno scarso peso delle azioni nel portafoglio.
La preferenza per i profili azionari e bilanciati si registra soprattutto tra i più giovani, mentre gli iscritti più adulti dimostrano di avere una minore propensione al rischio e scelgono comparti di investimento che hanno una scarsa componente azionaria.


Per approfondire:

Relazione annuale Covip 2020

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